Periodo costituzionale transitorio

Pietro Badoglio, Capo del governo primo ministro segretario di Stato
Pietro Badoglio, Capo del governo primo ministro segretario di Stato

Il 27 luglio giuró come nuovo Capo del governo primo ministro segretario di Stato Pietro Badoglio, formando il suo primo governo.

Il 2 agosto furono soppressi attraverso un decreto il Partito Nazionale Fascista, il Gran Consiglio del Fascismo e la Camera dei Fasci e delle Corporazioni. Venne ricostituire la Camera dei Deputati, per le quali vennero disposte nuove elezioni entro quattro mesi; gli eventi successivi resero impossibile la ripresa del parlamento.

Il 6 settembre Mussolini venne trasferito in un albergo del Gran Sasso, dopo che fu scoperto che a la Maddalena si stava attuando un piano da parte tedesca per liberare Mussolini.

L'8 settembre il governo firmò l'armistizio di Cassibile con le forze Anglo-Americani, i tedeschi in seguito occuparono l'Italia del nord.

Umberto, Luogotenente generale del Regno
Umberto, Luogotenente generale del Regno

Il 9 settembre si costituì il Comitato di Liberazione Nazionale. Il comitato coordinó è diresse la resistenza italiana le proprie brigate.

Il comitato fu firmato da:

Democrazia Cristiana, fondata il 19 marzo da Alcide Degasperi;

Partito Comunista Italiano, fondato il 15 maggio da Palmiro Togliatti;

Partito d'azione, partito di centro sinistra fondato il 4 giugno 1942 da Ferruccio Parri;

Partito Democratico del Lavoro, fondato il 9 settembre da varie personalità tra le quali Ivanoe Bonomi;

Partito Liberale Italiano;

Partito Socialista Italiano, fondato da Pietro Nenni.

Ivanoe Bonomi fu inoltre presidente del Comitato di Liberazione Nazionale.

Il 10 settembre il re e il governo fuggirono da Roma, in seguito alla sua capitolazione e si stabilirono a Brindisi. Il governo fu posto sotto la protezione anglo-americani ed ebbe il controllo delle province di Bari, Brindisi, Lecce e Taranto.

Intanto gli uomini mandati da Hitler poterono liberare Mussolini. Tra il 14 e il 16 Mussolini è Hitler s'inconfrarono nel quartier generale di Hitler. Hitler Voleva convincere Mussolini a proclamare un nuovo stato nel nord Italia, occupato dai tedeschi ma Mussolini non era molto convinto.

Il 23 settembre sotto minaccia di Hitler, Benito Mussolini proclamó la Repubblica Sociale Italiana, di cui si dichiarava capo di Stato e di Governo, oltre che Duce.

Il 13 ottobre l'Italia dichiaró guerra alla Germania.

A gennaio 1944 furono abrogate le leggi razziali fasciste. 

A febbraio il governo si stabili a Salerno.

Il governo diede le dimissioni il 17 aprile.

Il 24 aprile Pietro Badoglio formò il suo secondo governo, formato da militari, indipendenti e per la prima volta dal Comitato di Liberazione Nazionale. Il suo governo giurò il 24 aprile.

Il 4 e 5 giugno gli anglo-americani liberarono Roma e lo stesso giorno Vittorio Emanuele III nominò il figlio Umberto luogotente generale del Regno, con funzioni di Re.

Pietro Badoglio diede le sue dimissioni il 6 giugno. 

Segue il secondo governo di Ivanoe Bonomi (il suo primo governo risalivo a prima del fascismo), appoggiato dal Comitato di Liberazione Nazionale, che giuró il 18 giugno. Ebbe prima sede a Salerno e dal 15 luglio a Roma. Diede le dimissioni il 26 novembre, in seguito a divergenze nella maggioranza.

Dal 12 dicembre al 12 giugno1945 segue un terzo governo di Ivanoe Bonomi.

Tra aprile e maggio i partigiani della Jugoslavia, cappeggiati da Tito, futuro presidente, occuparono militarmente quello che sarebbe in seguito diventato il Territorio Libero di Trieste, che avrebbe compreso città come Trieste e Gorizia. Tale occupazione duró 40 giorni e si occupò di giustiziare più italiani possibili con la sola colpa di essere tali, gettati nelle foibe. Le foibe sono fenditure profonde, autentiche caverne scavate dall'acqua nelle doline del Carso. La gente le usava come discariche. Per risparmiare tempo e pallottole, i prigionieri venivano legati gli uno agli altri, così che bastava sparare al primo della fila per far cadere tutti nella fossa, per poi venire coperti da vegetazione. Insieme agli italiani furono giustiziati tedeschi e uomini che facevano parte del corpo di spedizione angloamericano. Tuttavia questi fatti furono conosciuti dalla popolazione italiana soprattutto negli anni 90 e non prima. Il silenzio di tali massacri era per tenere buono Tito, che ormai presidente della Jugoslavia, il 28 giugno 1948 ruppe l'alleanza con Stalin. Inoltre il silenzio era interesse anche del Partito Comunista Italiano: molti comunisti italiani si schierarono dalla parte di Tito con il solo desiderio di entrare a far parte di uno stato socialista.

Segue il governo di Ferruccio Parri, dal 21 giugno al 24 novembre. Aveva un programma che prevedeva la difesa della sovranitá, che l'Italia stava acquisendo in tutto il territio e il superamento della monarchia.

Il 10 dicembre Alcide Degasperi giura con il suo primo governo, appoggiato dal Comitato di Liberazione Nazionale.

Il 9 maggio 1946 Vittorio Emanuele III a dica in favore del figlio Umberto II.

Il 2 giugno, tramite referendum, il Regno d'Italia cessa di esistere. Umberto II va in esilio in Egitto, mentre la moglie e i figlio in Portogallo.