Seconda Repubblica

A causa di elezioni anticipate le dodicesime elezioni politiche per il rinnovo del Parlamento si tennero il 27 e il 28 marzo. Da questo periodo si cominció a parlare di Seconda Repubblica, anche sè tecnicamente scorretto, in quanto tra la Prima e la Seconda non vi fú mai un vero cambio istituzionale. Le vere particolarità del periodo possono essere rintracciate nello scandalo di Tangentopoli e nell'introduzione del sistema maggioritario.

Silvio Berlusconi
Silvio Berlusconi

Altra caratteristica fu il fatto che Silvio Berlusconi presentò in anticipo una coalizione di partiti per stabilire con chi avesse voluto governare dopo. Tuttavia per i contrasti che vi erano tra i vari partiti presentò una coalizione al nord denominata Polo per le Libertà costituita da Forza Italia e Lega nord e un altra al sud denominata Polo del buon governo costituita da Forza Italia e Alleanza Nazionale, il nome della lista che ruotava intorno al Movimento Sociale Italiano, di cui nel frattempo era diventato segretario Gianfranco Fini, uniti a molti indipendenti. Il cambio del nome era dovuto al fatto che il partito volesse passare da una destra a un centro destra più moderato.

Nonostante ciò, Gianfranco Fini, durante un intervista del Corriere della sera, defini Mussolini "il più grande statista del secolo. Berlusconi dovrá pedalare per dimostrare di appartenere alla storia come Mussolini".

Il Centro Cristiano Democratico fece parte di entrambi le coalizioni ma presentò i propri candidati nella lista di Forza Italia.

Di contro si formarono altre due coalizioni. Achille Occhetto, segretario del Partito Democratico della Sinistra, formò una coalizione di centro-sinistra denominata Alleanza dei Progressisti, che riuniva oltre al suo partito il Partito della Rifondazione Comunista; il Partito Socialista Italiano; la Federazione dei Verdi; l'Alleanza Democratica, partito sorto il 15 luglio 1993 da Willem Bordon, con l'idea di uscire dalla brutta esperienza di Tangentopoli; La Rete, fondato il 24 gennaio 1991 da Leoluca Orlando, con forti caratteristiche antimafiose; Rinascia Socialista, movimento sorto nel 1993 e i Cristiano Sociali, partito costituito il 14 settembre 1993 da una scissione della Democrazia Cristiana.

Una terza coalizione fu il Patto per l'Italia, costituita principalmente dal Partito Popolare Italiano e dal Patto di Rinascita Nazionale, chiamato anche Patto Segni dal nome del suo leader Mariotto Segni, attivo dal novembre 1993.

L'affluenza al voto fu dell'86,07%.

La coalizione di centro-destra ottenne il 42,84% alla Camera dei deputati e il 42,60% al Senato della repubblica; la coalizione di centro-sinistra ottenne il 34,34% alla Camera dei deputati e il 32,90% al Senato della repubbluca; la coalizione di centro ottenne il 15,75% alla Camera dei deputati e il 16,96% al Senato della repubblica.

Il 10 maggio Silvio Berlusconi forma il suo primo governo, che ottiene la fiducia il 28 maggio dal Senato della repubblica e il 20 maggio dalla Camera dei deputati.

A seguito della propria sconfitta Achille Ochetto si dimise come segretario del partito. A seguito di ciò la segreteria decise di scegliere il successore attraverso un referendum da tenere tra i 19.000 dirigenti del partito. Dei 19.000 dirigenti solo 12.000 votarono. I più votati furono Walter Veltroni che ottenne 6.000 voti e Massimo D'Alema che ottenne 5.000 voti. Non ottenendo nessuno dei due la maggioranza assoluta la decisione fu rimandata al Consiglio nazionale, il quale, 1mo luglio elesse Segretario Massimo D'Alema, che ottene 249 voti su 480.

Il 19 novembre, durante un suo congresso, viene deciso lo scioglimento del Partito Socialista Italiano. Contestualmente nasce il nuovo partito Socialisti Italiano, di cui Enrico Boselli nè viene nominato segretario.

Il 24 novembre, mentre presiede la Conferenza mondiale delle Nazioni Unite sulla criminalità organizzata, a Silvio Berlusconi viene recapirato l'invito a presentarsi alla Procura di Milano, a riguardo su indagini sul suo gruppo, il 6 dicembre Antonio Di Pietro esce dalla magistratura, cambiando più volte motivazione, a volte motivazioni in contrasto tra di loro.

Il 17 dicembre la Lega Nord annuncia l'uscita dalla maggioranza, così il 22 dicembre Silvio Berlusconi rassegna le sue dimissioni.

Segue il governo tecnico di Lamberto Dini, in precedenza ministro tecnico del governo Berlusconi, in carica dal 17 gennaio 1995 al 17 maggio 1996. Il suo governo ha l'appoggio del Partito Democratico della Sinistra, del Partito Popolare Italiano, dei Socialisti Italiani, della Federazione dei Verdi, de La Rete, dei Cristiani Socialiali, della Lega Nord e del Movimento dei Comunisti Unitari, nata da una scissione dell'ala destra del Partito della Rifondazione Comunista, il 14 giugno 1995.

Il 27 gennaio 1995 Alleanza Nazionale divenne ufficialmente un partito in cui confluì la maggior parte del Movimento Sociale Italiano. La parte più conservatrice, capeggiata da Pino Rauti, fonda il 3 marzo, il Movimento Sociale Fiamma Tricolore.

Anche Lamberto Dini fonda il suo partito il 28 febbraio: Rinnovamento Italiano, partito di centro.

Il 23 luglio nascono, da una scissione del Partito Popolare Italiano, i Cristiani Democratici Uniti, tendenti a un'alleanza con Silvio Berlusconi.

In vista di nuove elezioni nascono due nuove coalizioni: il Polo delle Libertà, guidato da Silvio Berlusconi e costituito da Forza Italia, Alleanza Nazionale, Cristiani Democratici Uniti e Centro Cristiano Democratico e L'Ulivo, guidato da Romano Prodi, costituito dal Partito Democratico della Sinistra, dal Partito Popolare Italiano, dai Socialisti Italiani, dal Patto Segni, dalla Federazione dei Verdi, da La Rete, dal Partito Repubblicano Italiano, dal Movimento dei Comunisti Unitari, dai Cristiano Sociali, da Rinnovamento Italiano, dall'Unione Democratica, formazione riformista formata da Antonio Maccanico e nel quale conflui l'Alleanza Democratica e che in seguito divenne definitivamente un partito e i Comitati per l'Italia che vogliamo, chiamati comunemente Comitati Prodi, che appogiavano Romano Prodi alla presidenza del consiglio.

Romano Prodi, leader dell'Ulivo (al centro), Lamberto Dini (a sinistra) e Massimo D'Alema, segretario del Partito Democratico della Sinistra dal 1994 (a destra)
Romano Prodi, leader dell'Ulivo (al centro), Lamberto Dini (a sinistra) e Massimo D'Alema, segretario del Partito Democratico della Sinistra dal 1994 (a destra)

Le tredicesime elezioni politiche per il rinnovo del Parlamento si svolsero il 21 aprile 1996. L'affluenza al voto fu dell'82,54%.

Da queste votazioni l'Ulivo prese il 43,39% alla Camera dei deputati e il 44,60% al Senato della repubblica, il Polo per le Libertà, nome della nuova coalizione di centro-destra che non comprendeva più la Lega Nord, prese il 42,07% alla Camera dei deputati e il 37,35% al Senato della repubblica e la Lega Nord, che si presentò in autonomia, prese il 10,07% alla Camera dei deputati e il 10,41% al Senato della repubblica.

Romano Prodi diventa Presidente del Consiglio, in carica dal 18 maggio con l'appoggio della sua coalizione oltre che dal Partito della Rifondazione Comunista, ottenendo la fiducia del Senato della repubblica il 24 maggio e della Camera dei deputati il 31 maggio.

Il 7 giugno i Comitati Prodi si trasformano in Movimento per l'Ulivo. Nonostante ciò Romano Prodi continuò a non essere iscritto a nessun partito.

Il 12 febbraio 1998 il Partito Democratico della Sinistra, cambia nome in Democratici di Sinistra, dove confluiscono altri partiti quali i Cristiano Sociali e il Movimento dei Comunisti Unitari. In questa prima fase è di nuovo Massimo D'Alema a essere eletto Segretario del partito, che rimarrà tale fino al 6 novembre, ma passando alla Presidenza che manterrà fino allo scioglimento del partito. 

Il 21 marzo Antonio Di Pietro, che un anno prima era entrato nel Senato attraverso delle elezioni supplementari, su proposta di Massimo D'Alema e Romano Prodi, fonda Italia dei Valori, un partito che si definisce legalitario.

Il 1mo maggio l'Italia viene ammessa all'entrata dell'euro.

Il 10 maggio nascono dalla fusione dei Socialisti Italiani, del Partito Socialista Democratico Italiano e formazioni minori,  i Socialisti Democratici Italiani. Enrico Boselli è eletto segretario.

Il 9 ottobre cade il primo governo Prodi in quanto il Partito della Rifondazione Comunista decide di togliergli la fiducia.

L'11 ottobre, alcuni dissidenti del partito, contrari a tale decisione, fondano il Partito dei Comunisti Italiani.

Il 21 ottobre Massimo D'Alema forma il suo primo governo. Oltre che dall'Ulivo ebbe anche l'appoggio del Partito dei Comunisti Italiani e dall'Unione Democratica per la Repubblica, formazione di centro formata dall'ex-presidente del Consiglio ed ex-presidente della repubblica Francesco Cossiga, al quale aderirono molti esponenti socialisti, nonché di Forza Italia, nel quale si federato i Cristiano Democratici Uniti e i Cristiano Democratici per la Repubblica, partito costituito il 5 marzo da Clemente Mastella che si era distaccato dal Centro Democratico Cristiano e che divenne partito il 9 giugno.

Il governo D'Alema ottiene la fiducia della Camera dei deputati il 23 ottobre e dal Senato della repubblica il 27 ottobre.

Durante quest'anno Silvio Berlusconi vendette una delle sue società, la Standa, ufficialmente per i debiti contratti, ma che successivamente si scopri per motivi puramente politici: l'anti-berlusconismo dilagava alla grande e in molte città guidate da giunte di sinistra non riuscì a ottenere la licenza per aprire nuovi punti vendita.

Tuttavia l'Unione Democratica della Repubblica ebbe vita breve e si sciolse già il 24 febbraio 1999: Rocco Buttiglione ricostitui i Cristiano Democratici Uniti; Clemente Mastella costitui l'Unione Democratica per l'Europa; mentre a novembre Francesco Cossiga costitui l'Unione per la Repubblica, con l'intento di ricreare un progetto molto simile.

Il 27 febbraio Romano Prodi, nel frattempo divenuto presidente della Commissione europea, fonda I Democratici, nel quale confluirà l'Italia dei Valori, che tuttavia si ricostituirà il 6 maggio 2000, il Movimento per l'Ulivo, La Rete e l'Unione Democratica.

Tra il 27 novembre 1999 e il 6 febbrio 2000 Francesco Cossiga tenta di formare una coalizione puramente di centro: Il trifoglio, formato dall'Unione per la Repubblica, il Partito Repubblicano Italiano e i Socialsti Democratici Italiani, ma il progetto fallì.

Il primo governo d'Alema termina il 22 dicembre ma forma un secondo governo lo stesso giorno. Sempre quello stesso giorno ottiene la fiducia dal Senato della repubblica e il giorno seguente dal Senato della repubblica.

Il 19 aprile 2000 Massimo D'Alema rassegna nuovamente le sue dimissioni dopo lo scarso successo nelle elezioni regionali ma non seguono elezioni anticipate come richiesto dalla coalizione di centro-destra.

Il 26 aprile Giuliano Amato forma il suo secondo governo, sempre con l'appoggio dell'Ulivo. Ottiene la fiducia della Camera dei deputati il 28 aprile e del Senato della repubblica il 3 maggio.

Con l'avvicinarsi del termine della legislatura Silvio Berlusconi crea la Casa delle Libertà, questa volta costituita da Forza Italia, Alleanza Nazionale, Centro Cristiano Democratico, Cristiani Democratici Uniti, Lega Nord, Partito Repubblicano Italiano e Nuovo PSI, partito costituito il 19 gennaio 2001 dalla confluenza del Partito Socialista e della Lega Socialista, costituito da Bobo Craxi, figlio di Bettino Craxi, nel 2000 che fuoriusciva dai Socialisti Democratici Italiani. Inoltre il 21 maggio l'Unione per la Repubblica, dopo il fallito tentativo di costruire una coalizione di centro, confluisce in Forza Italia.

Tuttavia non tutti nel Partito Repubblicano Italiano sono d'accordo sul cambio di coalizione, motivo per il quale una parte di esso si scinde fondando il Movimento Repubblicani Italiani, che entra nell'Ulivo.

L'Ulivo invece sceglie come suo leader, nonché come candidato alla presidenza del consiglio, Francesco Rutelli. All'interno della coalizione Francesco Rutelli forma una lista denominata La Margherita, nel quale si federano I Democratici, l'Unione Democratica per l'Europa (UDEUR), Rinnovamento italiano e Partito Popolare Italiano.

Giuliano Amato termina il suo governo il 31 maggio 2001.

Le quattordicesime elezioni politiche per il rinnovo del Parlamento si tennero il 13 maggio 2001. L'affluenza alle urne fu dell'81,35%. La Casa delle Libertà ottenne il 49,56% alla Camera dei deputati e il 42,53% al Senato della repubblica, mentre l'Ulivo ottenne il 35,47% alla Camera dei deputati e il 38,70% al Senato della repubblica.

L'11 giugno Silvio Berlusconi forma il suo secondo governo, ottenendo la fiducia del Senato della repubblica il 20 giugno e della Camera dei deputati il 21 giugno.

Principali procedimenti di questo governo fu l'abolizione del servizio militare obbligatorio, le pensioni portate al minimo di un milione di euro al mese e la libertà per i discendenti maschi di casa Savoia di tornare in Italia.

Il 14 luglio venne costituito il movimento Radicali Italiani, rappresentante italiano del Partito Transnazionale Radicale, fino ad allora organizzato nei circoli Pannella-Riformatori. Pur partecipando alle elezioni, fino al 2016 vi partecipò sotto la lista denominata Associazione Politica Nazionale Lista Marco Pannella.

L'1 gennaio 2002 l'euro diventa la nuova moneta, che per i primi due mesi circolerà insieme alla lira e che in seguito la sostituirà definitivamente.

Il 6 dicembre il Centro Cristiano Democratico e i Cristiano Democratici Uniti, insieme a Democrazia Europea, un partito centrista che alle ultime elezioni si era presentato da solo, confluiscono nell'Unione dei Democratici Cristiani e Democratici di Centro. Pierferdinando Casini é il leader anche se non ha nessuna carica.

Gianfranco Fini con il presidente d'Israele Shimon Peres
Gianfranco Fini con il presidente d'Israele Shimon Peres

A novembre 2003 Gianfranco Fini è in viaggio in Israele in qualità di Ministro degli Esteri. Durante questo soggiorno egli definisce il fascismo, in riferimento al ventennio fascista, il male assoluto del XX secolo. Ciò non viene preso bene da Alessandra Mussolini, nipote di Benito Mussolini ed esponente di Alleanza Nazionale, che esce dal partito per costituire un partito di estrema-destra: Azione Sociale.

Successivamente Azione Sociale con altri due partiti di estrema destra, Forza Nuova e Fronte Sociale Nazionale, crea la federazione di Alternativa Sociale.

Nel 2004, alcuni suoi ex-aderenti, decidono di ricostituire il Partito Socialista Democratico Italiano, mentre tra il 3 e il 4 dicembre dello stesso anno viene ricostituito anche il Partito Liberale Italiano.

Le elezioni regionali del 2005, che si tennero il 3 e 4 aprile e che coinvolgevano 14 regioni italiane, videro l'affermazione della nuova coalizione di centrosinistra denominata l'Unione, costituita dall'Ulivo (che da coalizione si stava trasformando in federazione di Margherita, Democratici di Sinistra e Movimento Repubblicani Europei), dalla Federazione dei Verdi, dal Partito della Rifondazione Comunista, dsl Partito dei Comunisti Italiani, dall'Italia dei Valori, dall'UDEUR, dal Partito Pensionati e dal Partito Socialista Democratico Italiano.

Il 20 aprile Silvio Berlusconi diede le dimissioni per proporre un nuovo esecutivo.

Il 23 aprile forma il suo terzo governo, ottenendo la fiducia dalla Camera dei deputati il 27 aprile e dal Senato della repubblica il 28 aprile.

Il 25 giugno Gianfranco Rotondi, fino ad allora membro dell'Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro, fonda la Democrazia Cristiana per le Autonomie, che entra a far parte della Casa delle Libertà.

Il 6 ottobre i radicali Benedetto Della Vedova e Marco Taradash, vedendo una prospettiva di fondare un partito radicale all'interno del centro-destra, creano i Riformatori Liberali, partito radicale che entra a far parte della Casa della Libertà, apportando un approccio libertario riguardo a eutanasia, droghe leggere, prostituzione e unioni omosessuali.

Il 21 dicembre la legge elettorale cambia: la legge Mattarella viene sostituita dalla legge Calderoli, dal nome del membro della Lega Nord. In parte proporzionale in parte maggioritario le maggiori modifiche furono le soglie di sbarramento: alla Camera dei deputati un partito per entrare doveva ottenere il 4% dei voti, un partito facente parte di una coalizione bastava il 2%, mentre la coalizione doveva ottenere un 10; al Senato della repubblica un partito doveva ottenere l'8% dei voti, un partito facente parte di una coalizione bastava il 3%, mentre la coalizione doveva ottenere il 20%.

Inoltre per la prima volta la legge estende il diritto di voto agli italiano all'estero, introducendo nel Parlamento la circoscrizione Estero ripartita in 4 ripartizioni. Alla Camera dei deputati i seggi vengono ripartiti nel seguente modo: 4 all'all'Europa, 4 all'America meridionale, 2 all'America settentrionale e centrale e 1 all'Africa, Asia, Oceania e Antartide; al Senato della repubblica i seggi vengono ripartiti nel seguente modo: 2 all' l'Europa, 2 all'America meridionale, 1 alll'America settentrionale e centrale e 1 per l'Africa, Asia, Oceania e Antartide.

Il 2 maggio 2006 termina il terzo governo Berlusconi, restando in carica per gli affari correnti fino al 22.

Il 9 e 10 aprile 2006 si svolgono le quindicesime elezioni i politiche per il rinnovo del Parlamento. L'affluenza fu dell'84,24%.

Queste elezioni videro principalmente opporsi l'Unione e la Casa delle Libertà, che presentarono rispettivamente come candidati Presidenti del Consiglio Romano Prodi e Silvio Berlusconi.

L'Unione prese il 49,81% alla Camera dei deputati e il 48,96% al Senato della repubblica, mentre la Casa delle Libertà prese il 49,74% alla Camera dei deputati e il 50,21% al Senato della repubblica.

Il 17 maggio Romano Prodi forma il suo secondo governo, con l'appoggio dell'Unione. Ottiene la fiducia del Senato della repubblica il 19 maggio e della Camera dei deputati il 23 maggio.

Qualche giorno prima, il 15 maggio, fu eletto Presidente della repubblica, al quarto scrutino, Giorgio Napolitano, fino ad allora appartenente ai Democratici di Sinistra. 

Alternativa Sociale, che si era presentata all'interno della Casa delle Libertà, visti i voti deludenti e non superando i nuovi sbarramenti imposti dalla nuova legge, decise di sciogliersi e i tre partiti federati tornarono autonomi.

Il 1mo ottobre, Publio Fiori, ex esponente della Democrazia Cristiana e di Alleanza Nazionale, che successivamente era entrato nella Democrazia Cristiana per le Autonomie, espulso dallo stesso, nel luglio 2006, in quanto accusato di aver convocato illegalmente un congresso del partito, fonda Rifondazione Democristiana.

Un ulteriore scissione avviene anche nell'Unione dei Democratici di Centro e dei Democratici di Centro: Casini (leader), vorrebbe continuare ad appoggiare la Casa delle Libertà, e l'altra, cappeggiata da Marco Follini (segretario) di chiudere definitivamente l'esperienza dalla coalizione. A seguito di questo contrasto, il 21 ottobre 2006, Marco Follini costituisce Italia di Mezzo, partito che non entra in nessuna delle due coalizioni e appoggia ora l'una ora l'altra. Tuttavia la stessa UDC nei mesi successivi si allontanará dalla Casa delle Libertà.

Intanto i partiti dell'Ulivo, in particolare i Democratici di Sinistra e la Margherita, organizzano i congressi per organizzare e parlare del partito riformista nel quale dovrebbero confluire, il futuro Partito Democratico. Questo causa scissioni all'interno dei due rispettivi partiti non favorevoli a tale processo. Il 5 maggio 2007 una parte dei Democratici di Sinistra, non favorevoli a unirsi si democristiani e capeggiata da Fabio Mussi, decide di lasciare il partito e costituire Sinistra democratica. Invece il 1mo ottobre una parte della Margherita, capeggiata da Lamberto Dini, decide di staccarsi dal partito per costituire i Liberal Democratici.

Anche Alleanza Nazionale subisce una scissione: una parte del partito capeggiata da Francesco Storace si trova in dissacordo con la dirigenza del partito riguardo il diritto al voto amministrativo agli immigrati regolari, all'insegnamento del Corano nelle scuole pubbliche e una futura entrata del partito nell Partito Popolare Europeo, che raggruppa le forze moderate e conservatrici del continente. Questa, il 26 luglio, fonda La Destra.

Il 14 ottobre vede la nascita del Partito Democratico nel quale confluiscono la Margherita, i Democratici di Sinistra, Italia di mezzo e il Partito Democratico Meridionale, nato il 16 maggio 2006 per decisione dell'allora presidente della Calabria Agazio Loiero, in contrasto con i vertici della Margherita.

Tra l'8 e il 9 dicembre invece si costituisce la federazione La sinistra - L'arcobaleno formato da Partito della Rifondazione Comunista, Partito dei Comunisti Italiani, Federazione dei Verdi e Sinistra Democratica, che pur restando all'interno dell'Unione si presenta come alternativa al neonato Partito Democratico.

Il 16 gennaio 2008 viene arrestata per concussione la moglie di Clemente Mastella, presidente dell'UDEUR nonché ministro della giustizia, seguita il giorno seguente dallo stesso ministro. Per questo darà le dimissioni come ministro, continuando però a sostenere il governo. Tuttavia sentendo mancanza di solidarietà da parte del governo deciderà di non appiggiare più lo stesso, provocando una crisi di governo.

Il secondo governo Prodi fu sfiduciato dal Senato della repubblica il 24 gennaio 2008.

Subito dopo la caduta del Governo il Partito Democratico decide di candidare Presidente del Consiglio Walter Veltroni, il quale decide di proporre un'alleanza ai soli Italia dei Valori e Radicali in cambio della creazione di un unico gruppo parlamentare, i quali accettano, chiudendo di fatto l'esperienza dell'Unione.

Così La Sinistra l'Arcobaleno presenta come proprio candidato Presidente del Consiglio, l'ex-segretario nazionale di Rifondazione Fausto Bertinotti.

Tale scelta influenza anche la Casa delle Libertà, in un'area politica che vedrebbe una coalizione di vari partiti contro il solo Partito Democratico. L'8 febbraio, Forza Italia e Alleanza Nazionale trovano un accordo per creare il Popolo delle Libertà, progetto di Silvio Berlusconi lanciato il 18 novembre 2007 per unire il centro-destra: esso si presenterà alle elezioni come una federazione, lavorando per diventare un partito unitario. In seguito entrano nel nuovo progetto la Democrazia Cristiana per le Autonomie, il Nuovo PSI, i Popolari Liberali, fondato come partito il 14 febbraio 2008 da Carlo Giovanardi, già corrente filo-berlusconiana dell'Udc, in contrasto con i vertici del partito al riguardo dell'uscita dalla Casa delle Libertà, il Partito Pensionati fondato il 19 ottobre 1987, Azione Sociale, i Riformatori Liberali, i Liberal Democratici, Italiani nel Mondo e i Socialisti Riformisti, nato dalla scissione dal Nuovo Psi, in seguito alla decisione di questo di federarsi con la Democrazia Cristiana delle Autonomie. Entra in coalizione con Il Popolo delle Libertà Lega Nord, che si presenterà solo al centro-nord e Movimento per l'Autonomia, che si presenterà solo al centro-sud.

Ancge l'UDC cerca di riavvicinarsi alla coalizione di Silvio Berlusconi, quando ancira non aveva ancora raggiunto nessuna intesa con Alleanza Nazionale per la creazione del Popolo delle Libertà. Si viene così a creare un gruppo di dissidenti, capeggiato da Mario Baccini e Bruno Tabacci, interessati a creare un nuovo partito puramente di centro: La Rosa Bianca. Tuttavia l'UDC si allontana definitivamente da Silvio Berlusconi una volta raggiunta l'intesa per la creazione del suo nuovo progetto. Così il 28 febbraio l'UDC e la Rosa Bianca raggiungono un'intesa per la creazione di una nuova lista: l'Unione di Centro, che candida Pier Ferdinando Casini come Presidente del consiglio.

La Destra, altro partito che fino ad allora aveva fatto parte della Casa delle Libertà ma che non aveva accettato di entrare nel Popolo delle Libertà,  crea una lista insieme a Fiamma Tricolore e candida Daniela Santanchè alla Presidenza del consiglio.

La sinistra l'arcobaleno, dopo aver tentato invano di creare un intesa con il Partito Democratico, decide di presentarsi con una lista unitaria e candidare Fausto Bertinotti Presidente del consiglio.

Il 13 e 14 aprile 2008 si svolgono le sedicesime elezioni per il rinnovo del Parlamento italiano. L'affluenza fu dell'80,63%.

La coalizione di centro-destra ottenere il 46,81% alla Camera dei deputati e il 47,32% al Senato della repubblica. La coalizione di centro-sinistra ottiene il 37,55% alla Camera dei deputati e il 38,08% al Senato della repubblica.

Subito dopo le elezioni Romano Prodi abbandona l'incarico di Presidente del Partito Democratico, mentre Fausto Bertinotti abbandona sia la segreteria di Rifondazione Comunista dia la dirigenza de La sinistra l'arcobaleno, lista che aveva raggiunto il 3% circa dei voti, motivo per il quale decise di sciogliersi.

L'8 maggio Silvio Berlusconi forma il suo quarto governo.  Ottiene la fiducia della Camera dei deputati il 14 maggio e del Senato della repubblica il giorno seguente.

Il 1mo luglio il governo Berlusconi abolisce l'ICI sulla prima casa.

Il 30 agosto, Silvio Berlusconi, a nome del governo italiano, e Muʿammar Gheddafi, colonnello e di d'atto capo di Stato della Libia, firmano il trattato di Bengasi, un trattato di amicizia e cooperazione tra i due paesi, ratificato dall'Italia il 6 febbraio 2009 e dalla Libia il 2 marzo. Tale trattato impegna l'Italia a forti oneri finanziari verso la Libia, la quale tuttavia dovrà impegnarsi nella lotta contro l'immigrazione irregolare.

Il 21 gennaio 2009, Nichi Vendola, un membro di Rifondazione Comunista, nonché presidente della regione Puglia, sconfingendo prima i suoi avversario nelle primarie dell'Unione e successivamente il candidato di centro-destra, annuncia l'uscita del partito e il 24 gennaio annuncia la nascita del Movimento per la Sinistra. 

Il 21 febbraio 2009, in seguito alla sconfitta della coalizione di centro-sinistra in Sardegna, Walter Veltroni lascia la segreteria del Partito Democratico, al quale per statuto gli succede il già vicesegretario Dario Franceschini.

Il 16 marzo Sinistra Democratica, Movimento per la Sinistra, Unire la Sinistra, Federazione dei Verdi e Partito Socialista costituiscono la federazione Sinistra e Libertà.

Tra il 27 e il 29 marzo, durante il suo primo congresso, viene costituito come partito Il Popolo delle Libertà, nel quale confluiscono tutti i soggetti federati tranne il Nuovo Psi, che tuttavia rimarrà come soggetto federato al nuovo partito. Silvio Berlusconi è eletto Presidente del partito all'unanimità.

Il 6 aprile un terremoto di magnitudo 5,9 colpisce L'Aquila. A distanza di otto mesi verrà ricostruita gran parte della città che tuttavia non riuscirà a trovare lo splendore di un tempo.

Beppe Grillo, co-fondatore del Movimento 5 stelle
Beppe Grillo, co-fondatore del Movimento 5 stelle

Il 4 ottobre il comico Beppe Grillo e l'imprenditore Gianroberto Casaleggio fondano il Movimento 5 stelle. Precedentemente avevano messo in piedi liste civiche in tutta Italia. Il movimento si proclama nè di destra nè di sinistra e sensibile a temi quali giustizia politica, democrazia diretta, ambientalismo e guerra alla cosiddetta casta, proponendo l'eliminazione dell'immunità parlamentare, sottolineando che mai e poi mai avrebbe accettato di allearsi con qualsiasi partito, responsabili tutti della crisi e della corruzione del sistema politico italiano, con politici che avevano stipendi e privilegi troppo alti. Caratteristica di tale movimento saranno le consultazioni on-line, che saranno gestite all'interno di una piattaforma di proprietà dello stesso Gianroberto Casaleggio. Ambiscono a entrare in Parlamento per cambiare tutto il sistema.

Il 7 ottobre il Partito Socialista aggiunge nel suo nome la parola Italiano, richiamando nel nome l'omonimo partito sciolto anni prima.

Francesco Rutelli critica aspramente il Partito Democratico, del quale dice:"non c'è un partito nuovo, ma il ceppo del PDS con molti indipendenti di centrosinistra". Ciò è accentuato dalla vittoria alle primarie di Pier Luigi Bersani, proveniente dai Democratici di Sinistra e dal 7 novembre nuovo segretario del Partito Democratico.

L'11 novembre Francesco Rutelli fonda Alleanza per l'Italia, di cui verrà nominato Presidente.

Il 20 dicembre Sinistra e Libertà si trasforma in partito, con il nome di Sinistra Ecologia Libertà, nel quale tuttavia non confluiscono Federazione dei Verdi e Partito Socialista Italiano.

Nel marzo 2010 Rifondazione Democristiana confluisce nell'Alleanza per l'Italia.

Intanto Gianfranco Fini entrerà in contrasto con Silvio Berlusconi, il quale lo accusa di occuparsi di politica restando Presidente della Camera, ruolo che gli era stato assegnato subito dopo la vittoria del centro-destra, il quale a sua volta costituirà, il 30 luglio, il gruppo parlamentare Futuro e Libertà, che tuttavia rinnoverà la fiducia al governo. Il 5 ottobre si trasformerà in partito, di cui Gianfranco Fini nè diverrà Presidente, anche se il primo congresso si svolgerà tra il 10 e il 13 febbraio dell'anno successivo.

Il 7 novembre Futuro e Libertà ritirerà l'appoggio al governo.

Il 13 novembre anche il Movimento per le Autonomie esce dal governo, in quanto lo accusa di non pensare al sud.

Il 21 dicembre Silvio Berlusconi è accusato di sfruttamento di prostituzione con l'ipotesi di aver fatto sesso con la ballerina di night club minorenne, Karima El Mahroug, e di presunta concussione per aver indotto i funzionari della Questura di Milano ad affidare indebitamente la ragazza, scappata da una comunità per minori, alla consigliera regionale lombarda Nicole Minetti. Verrà dato grande risalto sia a questa notizia sia ai presunti festini che di sarebbero tenuti nella sua residenza, nonostante non saranno mai confermati.

A marzo 2011 l'Italia prende parte, insieme a numerosi paesi NATO, alla guerra civile in Libia, appoggiando la popolazione civile contro il regime quarantennale di Muʿammar Gheddafi.

L'1 giugno, in seguito a un arretramento del Popolo delle libertà nelle elezioni amministrative, il partito decide di nominare Angelino Alfano Segretario, carica istituzionalizzata l'1 luglio.

In estate la Commissione europea accusa l'Italia di avere un grande debito pubblico, dando modo all'opposizione di attaccare il governo. Sotto pressione, il 12 novembre Silvio Berlusconi rassegna le proprie dimissioni. Tuttavia delle accuse dei presunti festini avvenuti nella sua residenza non se ne parlò più.

Mario Monti
Mario Monti

Il Presidente della repubblica Giorgio Napolitano affida a Mario Monti, ex commissario europeo e senatore a vita da pochi giorni, di formare un governo. In pochi giorni, il 16 novembre forma una squadra di governo e giura davanti al Presidente. Il 17 novembre ottiene la fiducia del Senato della repubblica, mentre il 18 novembre ottiene la fiducia della Camera dei deputati.

Il governo Monti si pone l'obiettivo di superare la crisi, trovando appoggio di tutti i partiti a esclusione della Lega Nord e dell'Italia dei Valori. Si pensa di fare ciò con la legge Fornero, che prevede l'innalzamento dell'età pensionabile e l'introduzione del l'IMU, di fatto la vecchia ICI, introdotte all'interno di una manovra approvata il 4 dicembre dal Consiglio dei ministri, e successivamente dalla Camera dei deputati il 16 dicembre e dal Senato della repubblica il 22 dicembre.

Nei primi mesi del 2012 vengono alla luce casi di corruzione e appropriazione indebita dei rimborsi elettorali. Principali indagati sono il tesoriere della Lega Nord Francesco Belsito, molti altri membri dello stesso partito e il tesoriere della Margherita Luigi Lusi. In particolare questo provoca un cambio di vertici alla Lega Nord: il 5 aprile Umberto Bossi si dimette da Segretario del partito, il quale nonostante tutto verrà nominato Presidente a vita, mentre ai vertici della segreteria viene nominato un triumvirato composto da Roberto Maroni, Roberto Calderoli e Manuela Dal Lago, che lo guiderà fino al congresso. Tale congresso eleggerà Roberto Maroni nuovo segretario di partito, l'1 luglio.

Nel centrosinistra, il 13 ottobre 2012, si forma una nuova coalizione denominata Italia. Bene comune, costituita principalmente dal Partito Democratico, da Sinistra Ecologia Libertà e Partito Socialista Italiano. Il 25 novembre e il 2 dicembre si svolgono le primarie a doppio turno per decidere il candidato Presidente del consiglio. Pierluigi Bersani vince il secondo turno con il 61%.

Il 6 dicembre Il popolo delle Libertà lascia la maggioranza

Il 16 dicembre alcuni membri del Popolo delle Libertà, che in passato avevano fatto parte di Alleanza Nazionale, quali Ignazio La Russa, Guido Crosetto e Giorgia Meloni, che avevano espresso più volte critiche al governo Monti, annunciano la nascita di Fratelli d'Italia, di fatto tornando alle idee della destra nazionale, cancellando i rinnovamento portati avanti da Gianfranco Fini.

Tuttavia Silvio Berlusconi riuscì a tenere uniti all'interno di una coalizione di centro-destra Il popolo delle libertà, Fratelli d'Italia, Lega Nord, La Destra, oltre che partiti minori.

Il 21 dicembre Mario Monti rassegna le proprie dimissioni.

All'avvicinarsi a nuove elezioni, i principali leader politici, Pier Luigi Bersani e Silvio Berlusconi, annunciano la loro candidatura alla guida del paese, tuttavia non sono gli unici.

Il 29 dicembre Antonio Ingroia, pubblico ministero anti-droga di Palermo dal 1992 al 2012 e direttore in Guatemala di un'unità di investigazione per la lotta al narcotraffivo su incarico dell'ONU, annuncia la sua candidatura alla Presidenza del consiglio a capo di una federazione di partiti di sinistra denominata Rivoluzione Arancione comprendente l'Italia dei Valori, la Rifondazione Comunista, i Comunisti italiani, la Federazione dei Verdi e il Movimento Arancione.

Il 4 gennaio 2013 Mario Monti fonda il partito Scelta civica, con il quale anch'egli si candida alla Presidenza del cobsiglio. Nello stesso giorno fu lanciata l'idea di un'alleanza con Futuro e Libertà e l'Unione di Centro, nome con il quale ormai dal 2008 è noto l'Unione dei Democratici Cristiani e dei Democratici di Centro. L'alleanza nacque ufficialmente il 10 gennaio con il nome Con Monti per l'Italia.

Infine anche il Movimento 5 stelle si presentò alle elezioni, sottolineando il fatto che non avrebbero accettato di allearsi con nessun partito.